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La bici non è un passeggero comune

Porta bici: da tetto o portellone, quale mi serve?

Hai voluto la bici, ora caricala in automobile. Negli ultimi anni, tra gli accessori extra più installati sulle auto, il protagonista è il porta bici, trainato da una rinnovata passione per i pedali. Mountain bike, da corsa, da discesa… quindi elettrica… la bici più che mezzo di trasporto è diventato mezzo di passione, compagna del tempo libero, modo per raggiungere la natura e fare pratica sportiva.

La prima cosa cui pensare è il tipo di uso che si fa della bici e del porta bici”. Può sembrare una domanda banale, ma Cristian Casadio, responsabile operativo di Leoni & Casadio Group, assicura non essere così scontata. Lui di bici è appassionato da sempre e ha la fortuna di coniugare questo amore con il suo lavoro. Nelle officine del gruppo, è lui il riferimento per quanto riguarda il connubio auto-bici.

La prima cosa da capire è l’esigenza del cliente, per poterlo indirizzare sulla strada giusta, anticipandogli i rischi di questa o quella scelta”. Il problema è infatti dato dall’elevata specializzazione delle bici in commercio, e la conseguente varietà delle richieste degli appassionati. Nel novero dei velocipedi, rientrano infatti anche i 22 chilogrammi delle e-bike, i 6 kg delle bici da corsa, gli pneumatici oversize delle fat bike, i telai non convenzionali dei modelli da downhill. Prestare attenzione a queste esigenze è il primo passo. “Il rischio è comprare un supporto non adatto alle proprie esigenze o addirittura troppo specifico, da risultare inservibile al prossimo cambio veicolo”.

porta bici installato sul tetto

USO SPORADICO (Porta bici da tetto)

Il secondo aspetto cui dare la dovuta importanza è la frequenza di utilizzo. “È per esempio scomodo, per chi carica spesso la bici in auto, un porta bici installato sul tetto. In questo caso i difetti sono due: più il tettuccio è alto e più si fa fatica, e spesso sui Suv occorre mettersi in piedi sulla pedana dello sportello per riuscire nell’operazione. L’altra controindicazione è di tipo aerodinamico. Viaggiare con una bici sul tetto aumenta la resistenza dell’aria, la rumorosità e i consumi del viaggio stesso”.
Il porta bici da tettuccio è l’ideale per chi ne fa un uso sporadico, dove mancorrenti e barre trasversali trovano impiego sia per le due ruote ma anche per i porta sci, i portapacchi e i box.

porta bici da portellone posteriore

SEMPRE AL SEGUITO (Porta bici da portellone)

Dedicati a quelli che “il trasporto di bici è un dovere”, sono invece i porta bici da portellone posteriore, dove è la Thule – marchio svedese partner Opel – la regina del settore. Questi modelli godono di alta praticità, sicurezza e supporto. Ideali quindi per un uso specializzato e frequente.
Il porta bici da gancio traino è la soluzione più solida. Tuttavia, oltre al costo del supporto, variabile in base ai binari di appoggio disponibili, va calcolato anche quello di installazione e collaudo del gancio traino.
Più semplice la versione da portellone, con innesto nella struttura dell’auto, senza ulteriori supporti da aggiungere al telaio. Anche qui è la quantità di biciclette che si vuole caricare a fare la differenza di prezzo e di modello.

L’ultimo consiglio di Cristian è forse il più essenziale: “Rivolgetevi a degli specialisti. Sia per capire lo strumento giusto, sia per installarlo. Trovarsi a perdere il carico mentre si è in viaggio è pericoloso e nelle migliori delle ipotesi si finisce con un importante danno economico.
Soprattutto in termini di bici, grande passione.

 

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