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Gomme: la prossima rivoluzione delle auto

03 Novembre 2022

Senza aria e soprattutto capaci di azzerare una potente voce di inquinamento dell’automotive

È dal 1931 che sono studiate, progettate e brevettate, e dopo quasi un secolo sembra che il mondo delle auto sia pronto a montare gomme senza aria. Chiamarli pneumatici diventerà quinti uno sbaglio: si tratta infatti di gomme sorrette da un reticolato che va sostituire in tutto e per tutto il ruolo dell’aria ad alta pressione, diventando così un supporto senza più il rischio di forature e scoppi.

Se paiono evidenti i primi vantaggi di gomme senza aria, forse il più importante è il meno chiacchierato: l’enorme risparmio ambientale. Completamente realizzabili in materiali riciclabili, le gomme “del futuro” eviterebbero lo spreco di 200 milioni di pneumatici buttati ogni anno a causa di forature, rotture e altri danni che li rendono inutilizzabili.

GOMME SENZA ARIA – Come sono fatte
Sono quattro gli elementi che compongono i modelli di gomme senza aria.

  1. Il battistrada – La parte a contatto con la strada mantiene la sua fisionomia, ciò che cambia è ciò che lo rende rigido e in posizione.
  2. Fascia rinforzata – Questa componente scorre sotto il battistrada e lo aggancia alla struttura reticolare.
  3. Struttura reticolare – Realizzata in materiali compositi, svolge la funzione di sostegno, andando a prendere posto e funzione dell’aria in pressione.
  4. Il cerchione – I prototipi attuali lo vedono anche in corpo unico con la struttura reticolare, e il suo compito è quello di sempre: ancorare la gomma al mozzo dell’auto.

GOMME SENZA ARIA – I materiali
La struttura reticolare è il cuore dell’innovazione: solida e flessibile, questa componente è realizzata in polimeri termoplastici o a raggi in fibra di vetro. Materiali che da un lato garantiscono le funzioni di tenuta e confort cui sono chiamati gli pneumatici, dall’altro permettono l’impiego di materiali riciclati e riciclabili, e di bioplastiche con stampa 3D.

AIRLESS – La storia
I primi prototipi di questa tecnologia risalgono al 1930, quando James Vernom Martin brevetta la Elastic Tire, progenitrice della Lightweight Resilient Tire che nel 1944 fu sperimentata sulle Jeep in uso all’esercito americano.
Il tema torna di attualità nel 1982, quando Goodyear brevetta la sua versione di uno pneumatico airless, dando vita ai primi prototipi in grado di sostenere realmente la sfida di un’ampia diffusione di questa tecnologia.

AIRLESS – Oggi
Oggi il futuro è prossimo: entro il 2024 tutti i grandi marchi produttori di pneumatici hanno annunciato il lancio di un loro modello di gomma senza aria. I costi sono certamente ancora alti per un ingresso competitivo sul mercato. Ma è sempre così: non appena i vantaggi saranno noti a tutti, la grande diffusione renderà la tecnologia accessibile. Nel frattempo possiamo con fiducia immaginare viaggi senza forature. Manca poco.

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